Info Network Marketing
Quando un’azienda ha un buon prodotto tra le mani, generalmente può distribuirlo attraverso tre canali :
- Vendita al dettaglio
- Vendita diretta
- Vendita postale (e-commerce)
E poi abbiamo il network marketing ! L’azienda, per avere spazio nel mercato, deve necessariamente produrre un prodotto di qualità superiore rispetto alla concorrenza tradizionale, dopo di che non si affida ai classici canali di promozione come la pubblicità televisiva, cartacea o cartellonistica, ma si affida al passaparola dei propri clienti. Del resto, quanti di noi sono attenti agli spot pubblicitari quando interrompono la nostra trasmissione preferita ?
Il consumatore diventa un veicolo del prodotto, e possiamo subito cogliere una prima differenza con la vendita diretta, con la quale viene spesso accostato il network marketing, ma riteniamo molto rilevante il fatto che in questo modello di distribuzione, chi promuove il prodotto possa offrire un parere sincero sulle sue qualità, avendolo provato lui stesso.
Per incentivare il passaparola, l’azienda promotrice mette in essere quello che viene definito piano marketing, che comprende delle gratificazioni in denaro per i promotori più efficaci, che d’ora in avanti chiameremo distributori. Il piano marketing, per essere legale, deve necessariamente mettere in primo piano le commissioni sulla vendita, ma questo non è assolutamente l’aspetto più remunerativo.
Nel network marketing, ciascun distributore può diventare un vero e proprio imprenditore, andando a creare la propria struttura di vendita/consumo, sulla quale, una volta raggiunto un volume importante, guadagnerà delle percentuali, che sommate insieme, saranno di un valore immensamente più importante delle sue eventuali vendite dirette.
E qui potremmo incappare nelle prime critiche, avanzate dai detrattori del network marketing, generalmente sono persone che hanno provato una o due aziende, non sono riuscite a produrre fatturati importanti dando la colpa al sistema. Essi sostengono che il Multilevel Marketing (termine originario di questo sistema, poi cambiato proprio per le continue critiche) non sia altro che una piramide, o catena di Sant’Antonio, dove guadagna solo chi entra per primo, sulle spalle di poveri sprovveduti che finanziano il sistema truffaldino.
Questo può essere vero per alcune realtà, ma sono proprio delle truffe organizzate per fregare il maggior numero di persone, spacciate per aziende reali, con un prodotto fittizio, ma il modello di network marketing, di per se è legittimo e legale. Anche in Italia, da 10 anni, abbiamo una legge, la 173 del 2005, che tutela i consumatori dalle vendite piramidali e di fatto regolarizza la vendita diretta e il network marketing.